AUTORE Bruno Lorenzon
GENERE Comico - Dialettale
LINGUA Dialetto Trevigiano
DURATA 80’ circa
ATTI 2
PUBBLICO Adatto a tutti
Trama
La vicenda è uno spaccato contadino della Roncade dei primi del '900: si narra la vicenda di Bepi Amoèri, arricchito mediatore di vacche, che scopre all'improvviso di essere discendente della nobile casata degli Amorèi. Bepi, piacevolmente sorpreso dalla situazione, decide di cambiare vita e di frequentare solo gente del suo rango. Naturalmente in questa avventura vengono catapultate, loro malgrado, la figlia di lui e la governante, alle quali il nuovo status sociale impone di cambiare abitudini, idee e… spasimante! Ricca di colpi di scena e aneddoti riguardanti la vita rurale nei primi anni del secolo, l'opera, che si sviluppa in due atti, rappresenta un'autentica valorizzazione delle tradizioni dell'entroterra trevigiano.
Note di regia
Quando l’autore ci ha chiesto di mettere in scena il copione che aveva appena scritto, eravamo un po’… scettici! Non eravamo abituati ad affrontare testi in dialetto e questo, per la verità, non ci era sembrato particolarmente originale o comunque tale da catturare la nostra attenzione. Ma parlando con l’autore a poco a poco sono emerse quelle che erano le sue vere intenzioni, dettate dalla passione della sua vita: raccontare e mantenere vivi lingua, usi e costumi della sua terra (come del resto conferma la sua biografia). Abbiamo affrontato la regia di questo lavoro con questo spirito: non erano ne’ il testo, ne’ la storia ad essere “particolari” ma un’epoca, un’ambiente, persone, modi di essere ed esprimersi magari dimenticati, ma “veri”, reali”. E la “realtà” abbiamo voluto evidenziarla con la proiezione di immagini d’epoca, gentilmente fornite dall’Archivio fotografico della Provincia di Treviso. Nella sua semplicità, questa messa in scena non lascia nulla al caso, ogni personaggio, ogni istante di vita di “casa Amoèri” è stato studiato e ricostruito in tutto, così come era un tempo. Durante la preparazione è stato illuminante riscontrare che ancora oggi, in alcune realtà rurali… il tempo non è assolutamente passato! Quando, dopo alcune repliche, sentivamo persone raccontare ai loro nipotini che “..jera proprio cussì!” o che “…jera tanto che no sentivo quea paroea” o “…eh, me ricordo me poro nono mediator”, abbiamo pensato… obiettivo raggiunto!

