Non te conosso più!

3 Atti di Aldo De Benedetti

22

Settembre
AUTORE Aldo De benedetti
GENERE Commedia brillante - Dialettale
LINGUA Riduzione in Dialetto Trevigiano a cura di Gigi Mardegan
CODICE SIAE 835205A
DURATA 90’ circa
ATTI 3
PUBBLICO Adatto a tutti

Trama

Nella Treviso degli anni ‘60, in casa Malipieri, ambiente apparentemente sereno e tranquillo, è scoppiato il dramma: Luisa non riconosce più il marito Paolo e, ritenendolo un intruso, lo vuole cacciare di casa. Viene così chiamato il professor Pierferdinando Spinelli, medico psichiatra, il quale diagnostica un vuoto di memoria che si spera limitato nel tempo. Ma la guarigione non sarà così immediata... Le cose si complicano ulteriormente con l’arrivo dall’Inghilterra dell’invadente zia Clotilde, esuberante scrittrice, e di sua figlia Evelina. Tra un equivoco e l’altro, marito, moglie e dottore si trovano ad analizzare le loro condizioni e, più in generale, il significato ultimo del matrimonio. Quando ormai sembra tutto risolto ed il sipario già sta calando, arriva sul pubblico il colpo di scena finale. Con uno stile secco e pungente, viene analizzata e portata alla ribalta la crisi della borghesia e dei suoi riti familiari, denunciando il vuoto di passione e sentimenti che l’esteriorità perfetta del rapporto di coppia tenta inutilmente di nascondere. Questa commedia, scritta originariamente da Aldo De Benedetti nel 1932, viene qui riproposta in una inedita traduzione in dialetto trevigiano a cura di Gigi Mardegan.

Note di regia

Manca manca.

Premi e Riconoscimenti

2021
2° Concorso "Vaina Cervi" di Treviso
Premio Miglior Attrice (Mara Gobbo)
Concorso "Scenario" di Sacile
Premio Miglior Spettacolo
Festival "Mascherini" di Pordenone 

7 Nomination: attrice (Mara Gobbo) - attore caratterista (Giorgio Gesuatti) - voto del pubblico - voto delle compagnie FITA - scenografia - regia - spettacolo

Festival Naz. di Teatro Dialettale "La Guglia d'Oro" di Agugliano (AN)

Premio Miglior Spettacolo

 

AUTORE
Aldo de Benedetti (Roma 1892 – 1970) – commediografo e sceneggiatore. Fu uno tra i più importanti esponenti del teatro d’evasione nel periodo tra le due guerre. Cominciò a scrivere molto giovane sia per il teatro sia per il cinema. Il successo gli arrise tra il 1930 e il 1938, quando fornì un vasto repertorio agli interpreti della commedia sentimentale. I titoli più noti di quel periodo sono “La resa di Titì” (1931), “Non ti conosco più” (1932), “Milizia Territoriale” (1933), “L’uomo che sorride” (1935), preludi al testo per il quale viene ricordato: “Due dozzine di rose scarlatte”, scritto nel 1936 e rappresentato molto anche all’estero. Di origine ebrea, le leggi razziali del regime fascista lo obbligarono al silenzio. Dal 1938 si dedicò al cinema, anche se il suo nome non potè comaprire nelle locandine dei film. Tornò al teatro solo dopo la fine della guerra con commedie di stile pirandelliano (“Sbaglio di essere vivo”, 1945; “L’armadietto cinese”, 1947; “Gli ultimi cunque minuti”, 1951; “Buonanotte Patrizia”, 1956, “Il libertino”, 1960; “Paola e i leoni”, 1971). Notevole fu la sua attività di sceneggaitore per il grande schermo dove si cimentò con successo nello stile dei “telefoni bianchi”.
CAST
ROSA
FABRIZIA DA RE (Silvia Pavan)
FRANCESCO
GIORGIO GESUATI
LUISA
MARA GOBBO
PAOLO
STEFANO RISATO
PIERFERDINANDO
ALBERTO MOSCATELLI
CLOTILDE
GRAZIELLA BILARDI
EVELINA
LUISA FAVARO
DATTILOGRAFA
DANIELA CARNIEL
COLLABORATORI
Progetto scenografie:
ALESSANDRO PIETROPOLI
Scenografie:
ZORZENON BERNARDINO, OFF TEATRO
Costumi:
NIVES ANNIBAL, MIMINA FERRABÒ, ANITA MAZZON
Acconciature e trucchi:
MILENA DE ZOTTI
Selezione musiche:
FRANCESCO STORER
Grafica:
PAOLO COLOMBATTI

Abbiamo acquistato alcuni Spettacoli proposti da Teatro Roncade, nella figura di Alberto Moscatelli che ci ha guidati e ha saputo magistralmente coordinare tutto l'aspetto organizzativo dell'evento! Un grazie ancora per il lavoro svolto.

Pierpaolo L. / Produttore

Gli spettacoli proposti da Teatro Roncade sono sempre all'altezza delle mie aspettative, riescono a catturarti l'attenzione per tutta la sua durata, tra battute dialettali e monologhi interiori che ti portano anche a riflettere sulla vita che ci circonda, come facevano i filosofi di un tempo, Teatro Roncade ha l'arte di filosofare!

Stefano S. / Privato

Ho assistito ad alcuni degli spettacoli di Teatro Roncade e sono davvero molto ben strutturati, sanno far emergere vizi e virtù degli uomini attraverso il racconto di spaccati di vita quotidiana. Un vero processo di ispezione interiore che ti portano a riflettere con il sorriso!

Maria C. / Spettatrice

Richiedi informazioni