Regia
AUTORE Robert Thomas
GENERE Commedia - Noir
LINGUA Italiano - Traduzioni Roberto Cortese
CODICE SIAE 861198A
DURATA 110’ circa
ATTI 2
PUBBLICO Adatto a tutti
Trama
Commedia? Giallo? Noir? Dramma? C’è un po’ di tutto, condito da un sano divertente umorismo, nella vicenda di queste Otto donne che ruotano intorno alla vita del padrone di casa, Marcel, trovato morto nella propria camera da letto, mentre tutta la famiglia si stava preparando per festeggiare il Natale. La Moglie, le Figlie, la Cameriera, la Governante, la Cognata, la Suocera, la Sorella… tutte hanno un movente! Ma una forte nevicata e i fili del telefono tagliati impediscono ogni contatto con l'esterno. Bloccate in casa, sono costrette a fronteggiarsi e giustificarsi le une con le altre. Una serra di fiori che si riveleranno per lo più carnivori, una sorta di convento di clausura nel quale rancori e rivalità si rivelano attraverso stilettate dolci e letali, svelando la fragilità di un groviglio di rapporti interpersonali. L’intrigo giallo si frantuma sotto il peso dei silenzi e dei sottintesi non meno che delle incessanti rivelazioni. Regnano il sospetto e la diffidenza… Le ore passano, le ipotesi si susseguono… Un finale a sorpresa, un mistero tutto da scoprire e da seguire attraverso bugie, segreti celati e svelati, che trasmettono allo spettatore un turbinio di alternanti emozioni comiche, grottesche, drammatiche.
Note di regia
La cosa che subito colpisce è l’estrema varietà e complessità dei caratteri dei personaggi, che come in una sorta di sistema di scatole cinesi, si svelano poco a poco mutando di continuo e distorcendo senza sosta la fitta rete dei rapporti tra di esse. Proprio sulla raffinata cesellatura di questi caratteri intersecanti si è soffermato maggiormente il lavoro registico, evidenziando il caratteri universale di un mondo femminile, che non conosce tramonto, in continua contrapposizione con lo stereotipo maschile, vero manovratore dei loro destini. E la scenografia, essenziale, tutta nera, lucida, slanciata verso l’alto con in fondo la porta, rialzata su con quattro gradini, simboleggia la gravità e l’intensità dell’isolamento, non solo ambientale ma anche umano a cui sono lentamente soggette le otto donne. Una sorta di cimitero dei vivi all’interno del quale si svolge un carosello di interrogatori dove ciascuna di esse è al tempo stesso accusa ed accusato. In fondo, l’entrata… o forse l’uscita, rappresentata dalla porta della camera di Marcel, luce vivificatrice che però nessuna di loro riesce a raggiungere ed attraversare, malgrado i continui tentativi. L’anacronismo della situazione, la parvenza di normalità, vengono rese illusorie proprio dagli elementi colorati presenti, i costumi tinta pastello e l’albero di natale con tutti gli addobbi, che con i loro riflessi sulle pareti nere, lucide e fredde, contribuiscono a rendere la scena quasi surreale, trasmettendo allo spettatore un turbinio di alternanti emozioni comiche, grottesche, drammatiche.

